L’iPad Menu – la prima app per i risto-geek

Io non sono una vera geek. In quella suddivisione in classi di consumatori che ripartisce tutti a seconda dell’urgenza di avere il prodotto più tecnologico e innovativo, io ricado nella categoria di quelli che aspettano che il prezzo cali. Ecco, l’ho detto.  Però ovviamente tengo lo stesso aperti gli occhi e quindi ecco una novità dedicata all’iPad e ai ristoratori, giunta nella mia casella di posta grazie a una gradita segnalazione: l’iPad Menu, la prima app per i ristoranti. Sviluppando ulteriormente altri progetti di menu interattivi e di database collegati alla cantina via RFID già introdotti sul mercato negli ultimi anni, permette di evitare il classico problema del menu da aggiornare ristampando tutto quanto – con particolare riferimento alla carta dei vini e a quella delle birre. O magari segnando a matita o con un asterisco i vini che sono terminati.  In questa maniera tutto viene centralizzato e l’avventore del ristorante è certo di trovare tutto quello che trova scritto. Oltre al piacere dello “sfogliare” l’iPad, of course. Per la consultazione non è necessaria la connessione a internet, lo strumento è consultabile offline. Simpatico, ovviamente diretto a una fascia alta di ristoranti, visti i costi intuibili, magari con pochi tavoli. Interessante il fatto che si possano inserire le recensioni dei vini in carta come guida al cliente (timido) e che questo abbia anzi permesso di aumentare le vendite di vino al ristorante.

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Consulente di comunicazione e marketing enogastronomico per aziende piccole e grandi. Docente presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, lo IUSVE di Venezia e la Fondazione E. Mach. Autrice di vari volumi tra cui i manuali Marketing del vino (terza edizione 2021, Edizioni LSWR), Marketing del gusto (2015, Edizioni LSWR, con Luciana Squadrilli), e Marketing dei prodotti enogastronomici all'estero (2017, Edizioni LSWR, con Luciana Squadrilli e Rita Lauretti).

2 comments

Lascia un commento

*