Agivi, l'alcol e i giovaniAgivi, l’Associazione Giovani Imprenditori Vitivinicoltori, ha da poco concluso una campagna educativa dedicata al bere responsabile che si è tenuta nel locale milanese Lotus. In una serie di incontri è stato promesso il bere con moderazione e al tempo stesso i partecipanti hanno risposto a un questionario su alcol e guida – ricevendo poi un etilometro tascabile in omaggio e degustando i vini dei produttori dell’Associazione.

Ecco alcuni dei risultati emersi che purtroppo confermano in gran parte dati che credo chiunque lavori nel mondo del vino già conosca bene – il fatto è che fuori dal mondo del vino c’è ancora chi non capisce. Innanzitutto c’è in generale una positività associata al consumo del vino: entra in gioco sia l’amicizia – il vino ha un ruolo importante nei momenti conviviali/sociali, soprattutto per i più giovani – sia quello della famiglia che dai dati emersi risulta fondamentale nel trasmettere alle nuove generazioni l’importanza di un consumo moderato della nostra amata bevanda alcolica.
“Il 30% ne evidenzia il ruolo fondamentale per educare e responsabilizzare i ragazzi sui vari aspetti dell’argomento, non ultimo quello legato alla salute.
Per il 60% di chi ha voluto integrare il questionario con suggerimenti personali, la famiglia ha un ruolo essenziale nel dare ai giovani dei valori ed evitare così che un disagio ben più profondo venga espresso nell’abuso di alcol. Il 32% di questi assegnano una particolare importanza anche ai meccanismi di controllo da parte delle forze dell’ordine.” Solo per l’8% degli intervistati potenziare i mezzi pubblici e modi alternativi di trasporto potrebbe aiutare a evitare di guidare in stato di ebrezza. No invece alle icone e ai messaggi simil-pacchetto-di-sigaretta, tanto più che nei locali il vino viene servito al bicchiere. E comunque, io ancora non sono convinta che i messaggi sui pacchetti delle sigarette funzionino – ma lo dico da non fumatrice.

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