[INCIPIT]Quando sono stata in Canada, l’anno scorso, tutti gli italiani che ho conosciuto mi dicevano che facevano il vino ogni anno. Produzione propria. Certo, il clima della British Columbia si presta all’allevamento della vite, ma da quello che avevo capito nessuno di loro possedeva neppure un fazzoletto di terra, se non il backyard dietro casa…
Così ho scoperto che c’è un commercio non indifferente di mosti, uve e succhi d’uva che provengono ad esempio dalla California e procedono verso nord, permettendo ai “comuni mortali” di produrre vino home made.
Alla stessa stregua, ma forse in modo più sofisticato, si stanno sviluppando nel mondo del vino, tutta una serie di servizi e attività che permettono di personalizzare il vino, e di farlo, per così dire, su misura.
Crushpad, ad esempio, ha lanciato prima di Natale Fusebox, un kit per fare il taglio del vino direttamente a casa. Una sorta di piccolo chimico del vino: all’interno infatti si trovano 6 mezze bottiglie di Merlot, Cabernet Franc, Malbe, Petit Verdot, e anche una bottiglia di Mistery Wine – da indovinare partecipando al gioco sul sito apposito. E poi ancora 4 pipette e un cilindro graduato per mixare i vini a proprio piacimento e gadget vari per annotare i risultati durante la degustazione. Al momento Fusebox è disponibile solo negli Stati Uniti alla modica cifra di 120 dollari. Continua a leggere il mio articolo su Tigulliovino.