Ogni tanto un po’ di campanilismo ci vuole. Anche perchè quando si parla del Lazio del vino tutti dicono che siamo indietro rispetto alle altre regioni italiane, che non si sa fare comunicazione, ma non è sempre così.
E infatti oggi, quando ho letto su Focuswine di un’iniziativa “innovativa” in partenza in Toscana mi è venuto da sorridere con orgoglio al pensiero che tanto innovativa non era, visto che a due passi da Roma, in quel Lazio che non sa fare marketing del vino e non sa fare qualità, a detta di troppi, la stessa cosa si fa già da oltre un anno. Si tratta della tracciabilità via sms che il Consorzio del Chianti Classico sta lanciando in questo periodo ma che di fatto già esiste per la Doc Frascati. In pratica, per il Chianti come per il Frascati, basta inviare un sms a un numero prestabilito indicando il numero seriale presente sulla fascetta per ottenere informazioni circa lotto di produzione e via dicendo. Forse l’innovazione sta nel fatto che – non ricordo che questo fosse valido anche per il Frascati – se il prefisso internazionale è italiano, l’sms di risposta è in italiano, se invece è tedesco, austriaco o svizzero, è in tedesco, se è di un altro paese ancora, è in inglese.