Ovvero Come non fare marketing del vino

Il mio numero non è sull’elenco, e quando mi iscrivo a un qualunque servizio sono sempre attenta a non accettare che poi il mio numero venga rivenduto all’interno di un qualche database. Eppure c’è sempre chi prova a chiamare – chi sarà stato? Sparo la Telecom perchè alla fine sono gli unici che hanno il mio numero…

Ad ogni modo, ne parlo perchè c’è un’azienda vitivinicola veneta che sono già 4-5 volte che mi chiama a casa – rispondo al telefono e attacca uno di quei messaggi automatici del tipo: “Complimenti! Oggi grazie a un’azienda vitivinicola veneta lei è stato sorteggiato tra i vincitori di XXX vini e una poltrona massaggiante… Se le interessa l’offerta prema uno.”

Premo uno.

“Scusi, mi sa dire il nome dell’azienda veneta?”
“Cassine di Pietra”
“Benissimo, vi ho già chiesto almeno 4 volte ti togliermi dal vostro database, potete farlo finalmente? Non so neppure chi vi ha venduto il mio numero di telefono dato che non sto neppure sull’elenco…”
“Beh, se non le interessava poteva anche non premere uno.” Pure simpatica la tizia!
Come se questo avrebbe fatto la differenza in un sabato mattina in cui il sole splende e io sto lavorando, tanto per cambiare, e ho appena trovato la giusta concentrazione…

Non so se finalmente mi toglieranno dal loro elenco, dopo 4-5 volte che mi interrompono mentre lavoro. So solo che i vini di Cassine di Pietra non li comprerò di sicuro (il link al loro sito non lo metto neppure, non se lo meritano proprio). Insomma, complimenti per l’operazione di direct-marketing!

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