Già tempo fa l’azienda californiana Crushpad aveva lanciato un servizio grazie al quale un appassionato qualsiasi poteva produrre il proprio vino – sceglieva uve, tecniche di produzione e via dicendo, tra quelle disponibili in azienda et violà, il vino era fatto.
Ora lo stesso progetto si è allargato, e comprende anche Crushpad Commerce, un supporto alla distribuzione, con tanto di success stories… C’è addirittura chi si è assicurato un mega-punteggio su Wine Spectator proprio grazie a Crushpad. In parole povere, loro pensano a tutte le scocciature – tasse federali, distribuzione e via dicendo – e chi si iscrive al servizio può tranquillamente sbizzarrirsi con la parte più creativa: creazione del brand, design delle etichette, realizzazione del sito internet e via dicendo. Il business model che propongono ha dimensione “regolabile”, nel senso che è adatto a produzioni che vanno dalle 50 alle 1000 casse per anno. C’è chi ha scelto un’immagine più tradizionale nella propria comunicazione online, chi preferisce un layout più moderno. Certo, non c’è molta urgenza di comunicare che il prodotto è stato ottenuto attraverso una produzione on demand, anzi, alcuni di questi si fanno chiamare addirittura winery…
Da segnalare anche il progetto “adotta una barrique.”