I risultati positivi riguardano le esportazioni a valore, fattore che sembrerebbe ricollegato a un cambio di posizionamento verso l’alto dei vini neozelandesi. Secondo Chris Yorke, global marketing director di New Zealand Winegrowers, così come riportato da Decanter, se è vero che US, UK e Australia restano i principali mercati di sbocco per i vini neozelandesi, dei segnali fortemente positivi sono stati lanciati dai mercati secondari, Canada, Irlanda e Danicarca, tutti con crescite a due cifre.
La Nuova Zelanda si sta forse staccando dall’Australia, nell’immaginario del consumatore? L’altro paese oceanico infatti ancora non riesce a fare quel salto di qualità a valore che stanno facendo i vicini di casa. Un paper forse un po’ datato (è del 2003) ma che prende in considerazione il posizionamento dei vini neozelandesi a livello globale è disponibile qui e qui.