Chi non ha mai fatto caso, entrando in un fast food, che la scelta della musica è tutta concentrata su brani molto ritmati per far sbrigare la gente a mangiare?
Navigando in internet stamattina ho trovato a tal proposito uno studio dell’università di Leicester (gli autori sono Adrian C. North, David J. Hargreaves, e Jennifer McKendrick del Music Research Group del dipartimento di psicologia) in cui si è sperimentata l’influenza della musica sull’acquisto di vino. Il paper originale risale al 1999 ed è il risultato di un test di due settimane fatto in un punto vendita ASDA del Regno Unito. Durante questo test, sulla gondola del reparto superalcolici sono state messe in vendita quattro etichette francesi e quattro etichette tedesche nella stessa fascia di prezzo – le bandiere dei rispettivi paesi evidenziavano la nazionalità di ciascuna bottiglia. Il risultato è stato il seguente: 40 bottiglie francesi vendute contro 8 tedesche mentre suonava la musica francese, 22 tedesche contro 12 francesi mentre suonava la musica tedesca.
Ascoltare musica che ci fa pensare a un certo paese, secondo questo studio quindi, influenza le nostre scelte di acquisto. In realtà, dei consumatori intervistati, nessuno ha ammesso che erano stati influenzati dalla musica, forse proprio perché ci facciamo influenzare a livello di subconscio (ma non uso termini tecnici, non me ne vogliano gli esperti!) In particolare gli autori del paper sostengono che questo valga soprattutto per chi è indeciso… Chi non sa che comprare – ovvero la gran parte di chi compra vino al supermercato si può quindi far influenzare dalla radio in-store.
Ecco i riferimenti precisi al paper: Adrian C. North, David J. Hargreaves, and Jennifer McKendrick (1999). The influence of in-store music on wine selections. Journal of Applied Psychology, 84, 271-276.
Foto di Fran Pistelli