Comunicare alla stampa specializzata nel mondo del vino: il perché del cd-rom

Negli ultimi giorni mi è capitato di fare alcune considerazioni. Ho notato con piacere che ormai ci sono aziende che nel vedere un giornalista sono prontissime e preparatissime: mentre con la destra ti stringono la mano, con la sinistra ti consegnano orgogliosamente una cartella stampa confezionata con tutte le cure.

All’interno c’è tutto: storia dell’azienda, schede tecniche, progetti per il futuro, rassegna stampa, comunicati vari e ora anche il cd di foto. Alcuni specificano pure che nel cd oltre alle foto ci sono i testi – quasi ad ammiccare sul fatto che certe volte la carta stampata è un grosso copia e incolla… E allora mi chiedo, perché non dare tutta la cartella stampa in formato cd rom?

Il risparmio di carta sarebbe un passo in più a favore della salvaguardia degli alberi. La riduzione di peso e quindi di costi di spedizione per inviare le cartelle stampa alle redazioni sarebbe un altro vantaggio. E sarebbe necessario stampare meno copie – che comunque restano importanti a mio avviso nella distribuzione. Non solo, il giornalista si troverebbe un archivio pieno di slimcase, stracolmo di informazioni ma sottile sottile. Una vera e propria win-win solution. E i grafici si potrebbero comunque sbizzarrire con i pdf e le copertine dei cd…

Foto di Rodolfo Clix

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Consulente di comunicazione e marketing enogastronomico per aziende piccole e grandi. Docente presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, lo IUSVE di Venezia e la Fondazione E. Mach. Autrice di vari volumi tra cui i manuali Marketing del vino (terza edizione 2021, Edizioni LSWR), Marketing del gusto (2015, Edizioni LSWR, con Luciana Squadrilli), e Marketing dei prodotti enogastronomici all'estero (2017, Edizioni LSWR, con Luciana Squadrilli e Rita Lauretti).

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