Segnalo questo post interessante pubblicato oggi su Wino, in cui Max (presidente dell’Associazione Quintomiglio) fa un’attenta analisi dei siti delle maggiori aziende italiane – in base al fatturato – nel settore vino: GIV, Cavit, Caviro, Antinori, Giordano e Mezzacorona. Nel post Max cerca di dimostrare – riuscendoci! – che a fatturati elevati non corrispondono necessariamente siti web proporzionalmente efficienti, anzi!
Al primo posto c’è il sito del GIV come fatturato ma non come sito web. Tra i miei commenti personali vorrei segnalare il modo in cui si dà spazio alle varie aziende del gruppo. Ora, se la filosofia del gruppo è quella di acquisire le aziende ma senza che queste perdano la loro identità di aziende singole pur all’interno di un filo conduttore unico (mission più che ammirevole) , lo spazio dato a queste aziende non riesce a trasmettere questo significato, e manca di uniformità col resto del sito. Così ci si ritrova in pagine che seguono lo stesso criterio di impaginazione per alcune, e per altre in veri e propri siti nel sito, come nel caso di Fontana Candida e Melini – tra l’altro acquisite già da un po’ – con una grafica e una struttura tutta loro. Addirittura nel caso delle Cantine Galimberti si passa a un sito esterno a quello del GIV che si apre nella stessa finestra del sito del GIV e non in una nuova…
Tra l’altro dappertutto il testo è fatto in immagini, e non in testo vero e proprio… alla faccia dell’ottimizzazione per i motori di ricerca. I motori di ricerca le immagini non le possono leggere, salvo per i tag ALT, dei quali non c’è traccia nelle versioni html delle pagine che ho visto io.
Dispiace vedere quando le tante risorse di un’azienda non vengono sfruttate al meglio, rispetto magari ai piccoli miracoli di (poche) aziende di dimensioni irrisorie…
Foto di Rodolfo Clix (Sao Paulo)