In un periodo in cui la globalizzazione è all’ordine del giorno, e con essa una marea di termini stranieri pronunciati in modo vergognoso – incluso il tanto comune “vineyards” in inglese pronunciato con vanto da chi mastica, dice lui, l’inglese, come “vainiards” quando la pronuncia esatta sarebbe “viniards”, il premio per il nome più divertente e memorabile dovrebbe andare a una fiera del food che si tiene a Budapest: il Foodapest. Alla faccia di tutti quelli che non sanno pronunciare i nomi dei vitigni che entrano nella produzione del Tokaji, ecco in un piccolo gioco di parole, e di pronunce, il nome che secondo me dovrebbe vincere il premio come nome più originale nel panorama delle fiere enogastronomiche.

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