Di recente sono stata in Belgio e con l’occasione ho visitato Maison Leffe, a caccia di ispirazione sui modelli eccellenti di turismo enogastronomico. Un’esperienza ricca di spunti, per l’uso delle nuove tecnologie, dell’interazione, per la cura con cui sono stati realizzati i contenuti.

Ne ho parlato su Vinix. Qui trovate l’incipit, e qui il resto dell’articolo.

Il fiume Mose scorre placido, nella valle, proprio sotto la vecchia abbazia di Notre-Dame di Leffe. Di là dal fiume s’intravede Dinant, cittadina nota anche per essere la patria del sassofono, col curioso campanile a dominare la cattedrale. Da tempo qui non si produce più birra – gli stabilimenti della Leffe sono stati spostati decenni orsono prima a Overijse poi a Mont-Saint-Guibert – ma i turisti enogastronomici in giro da queste parti avranno di che essere soddisfatti.

All’interno di alcuni locali dell’abbazia, dove tuttora risiede un numero sparuto di monaci e dove hanno allestito anche un albergo e un ristorante (la congregazione ha sempre avuto una vocazione per l’accoglienza anche se in passato si trattava di pellegrini), è stato infatti creato un percorso museale molto interessante che unisce vecchie e nuove tecnologie – Maison Leffe. All’ingresso del museo, la vecchia zona del coro è stata trasformata in un piccolo cinema dove si può vedere un video introduttivo. Ma il bello arriva dopo.

Una volta entrati nella grande sala con le volte a crociera e le trifore dai vetri colorati, grazie a un biglietto con un QR code si ha la possibilitĂ  di vedere video che presentano la storia dell’abbazia e insieme quella della sua attivitĂ  brassicola. A ogni schermo…

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