“Bisogna fare sistema”, è questo l’atto di fede, ancora più che il buon proposito, dei tre quarti delle tavole rotonde che si svolgono da un capo all’altro dello stivale, indipendentemente dal settore. Una frase sulla bocca di tutti ma poi, vai a guardare nel concreto, dopo le strette di mano ognuno torna a coltivare il suo orticello – o la sua vigna. Di eccezioni ce ne sono, ma sono così poche che quando arrivano fanno notizia. E così eccomi qui a citarne una con grande entusiasmo, menzionato anche da Jacopo qualche giorno fa. Si tratta del nuovo marchio che si è dato il Consorzio Vini Alto Adige e che ora richiama il marchio già conosciuto dell’Alto Adige abbandonando il vecchio logo con i tre bicchieri. Dalla vendemmia 2010 inclusa, infatti, il Consorzio ha deciso di darsi un’immagine comune che gli garantisca maggiore visibilità sul mercato. Perché si sa, a muoversi in tanti si viene notati di più. Il marchio Sudtirol (non Alto Adige, nota bene) sarà comune a tutti i vini che rientrano nella DOC e rispondono a determinati criteri: appartenenza del produttore al consorzio, formato (l 0.750, 1.5, 0.375), e prezzo non inferiore a 3.90 + iva. L’obiettivo è quello di creare sinergie tra vendita e marketing e ancora vino e luogo di origine, riorganizzando allo stesso tempo il budget e le strategie di marketing in un’ottica di medio-lungo termine. Tutte le bottiglie in questione saranno riconoscibili grazie alle capsule (in tre colori, verde, nera, bordeaux) che avranno il logo sulla loro testa mentre le parti laterali saranno personalizzabili dalla singola azienda ma seguendo alcuni criteri grafici di grandezza e colore del carattere.
Insomma, i vini dell’Alto Adige, d’ora in poi, si affacceranno sul mercato con la stessa immagine, uno di fianco all’altro, con un marchio che ha acquisito nel tempo lo status di marchio di garanzia di qualità: guadagnato sul campo, non grazie a qualche certificazione.

3 risposte

  1. Grande idea, grande marchio, grande qualità.
    Dici bene, reputazione guadagnata sul campo alla faccia di chi dice sempre che fanno bene grazie ai soldi che arrivano da Roma. Bisogna anche saperli spendere bene i soldi.

    Mi piacerebbe molto riuscire a promuovere questo nuovo brand attraverso il network VinoClic di cui anche tu fai parte. Ho già inviato una presentazione al consorzio e ai responsabili delle p.r. per l’Italia.

    Vediamo cosa ne esce.

    Ciao, Fil.

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