La discussione sul tappo più adatto è sempre all’ordine del giorno, si sa. Ognuno ha le sue idee, c’è chi ormai preferisce sistemi come il tappo a vite, chi mai e poi mai abbandonerebbe il tradizionale tappo di sughero. Chi deve farlo perché glielo chiede l’importatore. Ora apprendo dalla brava giornalista ambientale Letizia Palmisano – brava non solo perché ha parlato di me nello stesso post, ovviamente – di una campagna di sensibilizzazione a favore dell’uso dei tappi di sughero lanciata ad agosto dalla portoghese APCOR e dall’Assoimballaggi/Federlegnoarredo insieme al WWF e a Rilegno. Si tratta di una campagna che vuole valorizzare il sughero come patrimonio naturale, parte fondamentale dell’ecosistema dell’area mediterranea, oltre che ovviamente per le sue caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto alla chiusura delle bottiglie. Questo perché la paura è che trovando sistemi alternativi le sugherete vengano abbandonate. Per farlo hanno creato un sito con una buona selezione di approfondimenti – incluso un video in cui Alberto Angela spiega tutta la lavorazione del sughero (per chi volesse vedere invece il servizio sulla televisione, basta cliccare qui -hehe).  Su Facebook li trovate qui.

EDIT: metto in evidenza all’interno dell’articolo il post molto interessante di Mike Tommasi che fornisce un altro punto di vista sulla produzione del sughero. Lo trovate anche nei commenti ma, appunto, volevo evidenziarlo pure nel corpo del blog.

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