Piacevole e scorrevole lettura, questo libro del copywriter Massimo Carraro. Pensate a un manuale all’americana (e cioè un libro scritto in modo comprensibile a chiunque, senza paroloni o periodi di ottantacinque righe e tre virgole), ma pensatelo ambientato in Italia e con uno sguardo su ciò che accade nel resto del mondo. Ecco, Un etto di marketing è proprio così, un libro che guarda al web di questi giorni, ai social media e all’ascolto, termine che troverete menzionato più volte, ma lo fa con un focus sull’Italia.

La prima parte è dedicata al glossario, una selezione molto ricca a ben approfondita di tutti quei termini che non possono mancare nel vocabolario del marketer o del produttore 2.0. Ben fatta questa sezione anche perché ogni termine contiene dei rimandi a siti internet o blog dove è possibile approfondire gli elementi trattati. Qui troverete esempi importanti dall’estero, le basi del social networking, dal Cluetrain Manifesto al caso Stormhoek già menzionato in questo sito. Bene anche la seconda parte, quella in cui si entra nel merito dei vari strumenti e si approfondiscono casi di eccellenza tra cui FIAT, Vodafone e Il Mulino che Vorrei (e ora so che ho rovinato la giornata a qualcuno mettendogli in testa la musichetta della pubblicità :P). E per quanto mi riguarda ancora più interessante la terza, dove ci sono le piccole realtà, quelle per cui davvero internet e il web 2.0 hanno fatto la differenza.

E in tutto questo, sono ben tre i casi di studio relativi al vino: Francesco Zonin con Myfeudo, il sommelier informatico Andrea Gori e Giampaolo Paglia di Poggio Argentiera. Un motivo in più per leggere questo libro davvero bene fatto.

E in pieno spirito social, questa recensione la potete trovare anche nella mia libreria di Anobii.

3 risposte

  1. Grazie, scrivere un libro pensando di farlo in un certo modo e poi scoprire che chi sei riuscito dalle parole di qualcuno che l’ha letto mi dà una grande soddisfazione.

    Mi riferisco in particolare al primo paragrafo, ho sempre ammirato la capacità divulgativa degli americani, così chiari e pragmatici, sempre coerenti… senza scadere nelle esasperazioni della manualistica “how-to”.

    Un saluto,
    Max

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