Ah, l’aria che si respirava a Perugia durante il Festival Internazionale del Giornalismo! Magari un po’ fredda, almeno il venerdì e sabato, ma elettrizzante a dir poco. Tante idee, tanti panel interessanti. E tra i tanti panel c’è stato anche quello sul vino e i nuovi media nato da un’idea di Jacopo Cossater che ha coinvolto i ragazzi di media 140. A Jacopo va una valanga di complimenti per essere stato dietro a una manifestazione di cui c’era a mio avviso da tempo bisogno: mettere insieme alcune figure del mondo del vino attive su blog e social media in una cornice importante come quella del Festival. Eravamo a Perugia ma non solo visto che come detto dallo stesso Jacopo arrivavano via twitter anche le domande da casa, manco fossimo in prima serata su un canale televisivo nazionale, anzi, in proporzione molto di più vista la potenza dei social network. E del resto eravamo lì proprio a parlare di aziende dell’enogastronomia, web e in particolare social network. Lezione da manuale, l’intervento di Giampaolo Paglia che tra le tante altre cose ha evidenziato come le relazioni via web dovrebbero venire naturali ai produttori del vino già abituati a dare il meglio di sé quando possono spiegare la propria attività, magari one-to-one. Emozionante l’intervento di Andrea Bezzecchi che ci ha parlato di come abbia preso in mano l’acetaia di famiglia senza davvero rendersi conto all’inizio di che parte importante avrebbe preso nella sua vita e di come internet abbia contribuito alla sua attività. Ispirante poi il caso di Samuel Sanders, importatore olandese che ha utilizzato Twitter per emergere in un paese di circa 16 milioni di abitanti e 1400 importatori. Ma c’erano anche Francesco Zonin a parlare di Myfeudo e non solo,  Ryan e Gabriella Opaz di Catavino.net, Antonio Bonanno di Digital Natives e Michela Cimnaghi di Hagakure. E poi c’eravamo io, Fabio Ingrosso e Davide Cocco (nella foto). Si sono affrontate credo tutte le tematiche più importanti relative ai social network e alle aziende: ascolto, reputazione, capacità di intervenire nelle discussioni, rapporti con i critici del vino e con i blogger, responsabilità, contenuti, e tanto altro ancora. E per finire un complimento ai responsabili dell’ICE di Perugia che hanno dimostrato attenzione verso quanto accade ora sul web e lungimiranza.

7 risposte

  1. Slawka, come ho già detto altrove, l’incontro è stato per me bello e costruttivo. In particolare, confrontarmi con tanti di voi ha messo in forse alcune mie certezze dell’internet marketing e ne ha rafforzate altre. Spero solo che non sia un momento una tantum, ma che si possa fare con frequenza, magari itinerante per l’Italia.

  2. Giuseppe, 🙂
    Fabio, nel post ho commesso l’errore di non menzionarlo tuttavia l’aspetto umano di un incontro del genere, il potersi guardare in faccia, confrontarsi, ha un grandissimo valore anche per me. Io sono per la relazione sul web che sa anche trasferirsi offline. Ne guadagna lo stesso livello delle conversazioni 🙂 E speriamo di poter replicare presto!

  3. Ciao Slawka
    piacere di averti rivisto.
    Senza dubbio è stata un’esperienza molto positiva.
    la vera sfida per il futuro penso possa essere anche quella di presentarsi con dei numeri.
    L’affermazione di Samuel infatti (come mi faceva notare Jacopo, quella relativa al fatto che il 50% del suo fatturato era di natura “social web”) è stata la più “pesante” per chi volesse dare una finalità concreta all’utilizzo del web.
    La mia paura è infatti quella che le nostre esperienze vengano vissute più come una di quelle tendenze passeggere (una moda?) piuttosto che un momento di cambiamento “epocale” del modo di comunicare/fare business 🙂

    a presto!
    andrea

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