Mentre negli Stati Uniti si diffonde la moda del “pegno-party” crisi-rivisitazione delle festicciole stile Tupperware in cui ci si riunisce tra amiche e chi vuole porta l’oro che vorrebbe vendere per ottenere un po’ di contanti -e c’è qualcuno che pesa l’oro e ne valuta la qualità, e qualcun altro che viene con i soldi per fare buoni acquisti- la crisi ha spinto in Francia a dare via le proprie preziose bottiglie di vino per assicurarsi un po’ di liquidi (diversi).

A Parigi, infatti, Le Crédit Municipal, una delle principali agenzie di pegni, ha indetto la prima asta di vini di pregio (prevista domani). Sono stati lasciati da persone (nobili, collezionisti ma anche gente comune con una passione per il vino) che non hanno più potuto riscattarli dopo averli impegnati. Dopo l’argenteria, l’oro e i quadri si punta dunque a svuotare le cantine in questo modo. Una soluzione sicuramente più dolorosa per il collezionista che si è dovuto separare tra l’altro da vecchie bottiglie di Lafite o Armagnac o altre ancora di Champagne. Più felice la nobildonna che non è stata svegliata dal marito che frugava di nascosto tra i suoi gioielli o scendendo a colazione non si è vista la parete improvvisamente nuda, con solo un’ombra a testimoniare la recente presenza di un dipinto antico.

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