Lo scorso Vinitaly ho avuto il piacere di fare due chiacchiere con Sara Passeri che si sta occupando per Tenuta Valdipiatta del progetto “Adotta una barrique“. Si tratta a mio avviso di un progetto interessante dal punto di vista del marketing sia per quanto riguarda la fidelizzazione del cliente – che sappiamo, nel caso del vino, è particolarmente complicata – sia perchè ha dei forti contenuti di personalizzazione. Del resto il progetto è nato proprio in risposta al desiderio di alcuni clienti di sentirsi più partecipi della vita in cantina.

Come funziona? Il cliente-genitore adottivo visita la cantina e fa un barrel tasting, indivuando le 3 barrique che trova più di suo gradimento. Fatta questa scelta, si passa in sala degustazione dove si cerca di creare – solitamente bastano 4-5 tentativi – il blend più adatto. In questo ovviamente il cliente è supportato nella scelta e riceve consigli in merito a evoluzione e altri aspetti utili ai fini dell’assemblaggio. Il vino viene poi travasato in una barrique secondo le percentuali definite dal cliente-genitore adottivo che potrà poi passare in azienda e seguire direttamente l’evoluzione. E sarà lo stesso genitore adottivo a realizzare l’etichetta che più si addice, e a scegliere il nome per il vino. Ovviamente questo processo è lungo e richiede tempo ma offre l’occasione all’azienda di costruire un vero rapporto col cliente-genitore adottivo e pertanto lo trovo un esempio da seguire. Anche perchè, da quello che mi ha detto Sara, chi adotta una barrique tende a ripetere l’esperienza.

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