Uno studio commissionato da Vinexpo, e un altro condotto da Decanter.com sono arrivati alla medesima conclusione: bisogna imparare a proporre meglio il vino ai giovani. I consumatori della “prima generazione”, così vengono definiti, hanno voglia di conoscere il vino ma sono intimiditi di fronte a tutta la scelta presente sul mercato, alle indicaczioni complesse in etichetta, all’immagine pomposa del vino.

Va bene, va bene, va bene. Ma in realtà mi chiedo: se è pure vero che non bisogna disdegnare alcuna nicchia, qualcuno si è reso conto delle potenzialità di questi consumatori? Se ci si concentra nei paesi del Vecchio Continente, così come è stato fatto in queste ricerche, bisogna pur tener presente che si sta parlando di fette sempre più piccole della popolazione. La crescita zero a cui stiamo assistendo, colpirà oppure no il mercato del vino?

E se si parlasse anche di consolidare e valorizzare il mercato delle teste grigie? Che ha maggiore potere d’acquisto e ancora decenni di consumi davanti a sé, nonchè tanta voglia di spendere, di farsi intrattenere e così via?

Il sasso lo lancio, vediamo se riesce a fare qualche salto o se strapiomba direttamente sul fondo della mia piscinetta per i pesci rossi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *