Parlo con molto piacere di questo progetto di marketing solidale nel mondo del vino anche perchè ai tempi della scuola facevo parte del “gruppo studenti” di Amnesty International presso il mio liceo. Amnesty International, l’associazione non governativa che dal 1961 difende i diritti umani nel mondo, si è ora alleata con un viticoltore di Roero per produrre il primo vino di Amnesty. Un Roero, per l’appunto.

L’idea parte dalla sezione torinese di Amnesty International che ha pensato di collaborare con il produttore Marco Porello per questa serie limitata (appena 1000 bottiglie) vendute a 12 euro. Il ricavato delle bottiglie contribuirà al lavoro di Amnesty International per la difesa dei diritti umani. Le bottiglie si possono acquistare presso l’uffico della circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta di Amnesty International, Corso San Maurizio 12 bis, Torino.

Perché un vino? Amnesty International difendendo i diritti umani difende anche i diritti al cibo, e quindi “l’abbinamento” con un vino è venuto automatico. L’incontro poi con il produttore, Marco Porello, che condivide con l’associazione l’attenzione al rispetto della persona e dell’ambiente, ha fatto il resto. Come già detto in altre occasioni, simili iniziative contribuiscono sempre a dare maggiore visibilità alle associazioni ma anche ai produttori che prestano il loro lavoro all’iniziativa, contribuendo a una crescita positiva dell’immagine aziendale.
Invito quindi tutti i lettori di Torino e dintorni a visitare la sede di Amnesty International e ad acquistare una bottiglia del Roero di Amnesty International – un’occasione in più per fare un brindisi speciale questo Natale.

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