INCIPIT
Quando si parla di prezzi, i consumatori hanno la vista molto delicata. Del resto, parlare del prezzo del vino vuol dire parlare della percezione del prezzo. Ed è facile rappresentare quest’ultima attraverso il senso che tutti noi riteniamo di aver più addomesticato. La vista, appunto.
Come “vede”, il consumatore, il prezzo del vino? E quanto è sensibile a esso, tenendo conto che la sensibilità si desume da quei prezzi, minimo e massimo, ritenuti accettabili per una bottiglia?
È assiomatico, chi acquista vino è diventato più cosciente ed acculturato. Questo fa supporre che il prezzo non abbia più un’importanza rilevante nella scelta d’acquisto, perché il vino, al contrario del pane e del latte, non è un bene essenziale per la nostra sopravvivenza (affermazione per alcuni discutibile), ma risponde ad esigenze di appartenenza sociale, di piacere. Ne consegue che… CONTINUA

Foto di Ivaylo Georgiev

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